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Migranti, il Comitato Onu per l’eliminazione delle discriminazioni razziali punta il dito contro l’Italia e il Decreto Cutro

Roma, 31 agosto 2023 – Venerdì scorso il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD) ha reso pubblici i risultati delle sue analisi relative a sei Stati, tra cui l’Italia. Nel rapporto si evidenziano una serie di preoccupazioni significative legate alla discriminazione razziale e all’incitamento all’odio presenti nel Paese. In particolare, si punta il dito nei confronti dei politici e della loro comunicazione rispetto alla questione dei migranti e dell’aumento degli arrivi.

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Migranti, il rapporto del CERD

Uno dei punti centrali sollevati nel rapporto riguarda l’uso di discorsi di odio e razzismo da parte di politici e funzionari governativi di alto livello nei confronti delle minoranze etniche e dei migranti. Gruppi come i rom, i sinti, i camminanti e le persone di origine africana sono stati particolarmente colpiti da tali discorsi, che sono stati diffusi sia attraverso i media che su Internet. In risposta a questa problematica, il CERD ha esortato l’Italia a far rispettare in modo rigoroso la propria legislazione per contrastare l’incitamento all’odio e alla discriminazione razziale. Inoltre, è stato chiesto all’Italia di assicurare che tutte le manifestazioni di odio e i crimini a sfondo razziale vengano attentamente indagati. E che i responsabili siano puniti in modo efficace, indipendentemente dal loro status ufficiale.

Un altro aspetto evidenziato nel rapporto riguarda la discriminazione razziale nell’ambito degli eventi sportivi, con segnalazioni di aggressioni fisiche e verbali rivolte agli atleti di origine africana. Il CERD, infatti, ha sottolineato l’importanza di un’indagine approfondita su tali incidenti e di adottare misure adeguate per sanzionare i colpevoli. Ma non è tutto: nel mirino è finito anche il Decreto Cutro. A riguardo, il Comitato sostiene che con quella legge siano stati resi più vulnerabili i migranti, i richiedenti asilo e i rifugiati alle violazioni dei diritti umani. Tra cui, in particolare, il diritto alla vita e alla sicurezza.

Inoltre, il CERD ha espresso preoccupazione riguardo alle restrizioni legali poste sulle operazioni di ricerca e salvataggio in mare. Restrizioni che potrebbero mettere a rischio la possibilità di salvare migranti, richiedenti asilo e rifugiati. L’Organizzazione ha sottolineato l’importanza di adottare tutte le misure necessarie per contrastare la discriminazione contro questi gruppi e per proteggere i loro diritti fondamentali. Tra cui il diritto alla vita, alla sicurezza e all’integrità fisica. Infine, il rapporto ha invitato l’Italia a garantire che i migranti e i richiedenti asilo abbiano accesso alle procedure per la determinazione dello status di rifugiato. E ha enfatizzato l’importanza di proteggere i loro diritti fondamentali durante tutto il processo.

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